Il Salento (nel dialetto del luogo Salentu) noto anche come penisola salentina, è una porzione a sud della Puglia, bagnata a ovest dal mar Ionio e ad est dal mar Adriatico. Il Salento è il tacco dello stivale italiano e comprende l’intera provincia di Lecce, quasi tutta quella di Brindisi e la parte orientale di quella di Taranto.

Il clima

La penisola salentina, essendo protesa nel mare, è caratterizzata da un clima più umido rispetto al resto della Puglia. L’umidità pur non traducendosi in precipitazioni determina tuttavia una più netta alterazione della temperatura percepita. Le stagioni estive, sono particolarmente afose ma spesso piacevolmente ventilate, mentre le stagioni invernali sono prevalentemente miti, ad eccezione della presenza seppur breve di giornate molto fredde o persino gelide nei giorni di vento da nord-est proveniente dai vicini Balcani.  Insomma il Salento è da vivere tutto l’anno.

 

Il paesaggio

Il paesaggio salentino è ricco di elementi caratteristici. L’agro salentino è quasi ovunque coltivato, e la vegetazione arborea è per lo più costituita da distese di ulivi secolari, dai tronchi contorti e di grandi dimensioni. La proprietà terriera è generalmente suddivisa in piccoli appezzamenti, separati dai tipici muretti a secco. La pietra è da sempre usata anche per realizzare diverse costruzioni a secco, impiegate dai contadini per riposare o per riporvi gli attrezzi da lavoro. Tali costruzioni (definite a seconda delle zone furnieḍḍi, pajare, ecc.) sono più simili ai nuraghi sardi che ai trulli pugliesi. Numerose sono le masserie fortificate e non, risalenti per lo più al XVI, XVII e XVIII secolo e, altra peculiarità del territorio, sono le cosiddette cuneddhre, edicole votive situate anche nelle campagne con l’immagine del santo all’interno, e le chiesette rurali. I paesi, in genere poco popolosi, hanno un aspetto tipicamente mediterraneo e sono caratterizzati dal bianco intenso delle costruzioni che li rende abbacinanti nelle giornate di sole. In un paesaggio orograficamente poco caratterizzato, essi spiccano quindi rispetto alla campagna, dominata dal colore rossiccio di un terreno dove è alta la presenza di ferro, a differenza della Puglia centro-settentrionale, dove invece questa colorazione sanguigna è molto più rara. Da un punto di vista cromatico il mare assume una colorazione blu scuro se osservato dalle alte scogliere a strapiombo sul mar Adriatico, e più tenue ma vario nelle sue sfumature (verde smeraldo, verdino, celeste, ecc.) se osservato dalle spiagge sabbiose o dalle basse scogliere del mar Ionio. Lungo le coste di entrambi i mari, i centri abitati non sono numerosi; è però possibile ammirare le numerose e antiche torri costiere di avvistamento, di forma quadrangolare o circolare, costruite nel corso dei secoli per difendersi dall’arrivo delle orde piratesche. (fonte wikipedia)

Il Salento (nel dialetto del luogo Salentu) noto anche come penisola salentina, è una porzione a sud della Puglia, bagnata a ovest dal mar Ionio e ad est dal mar Adriatico. Il Salento è il tacco dello stivale italiano e comprende l’intera provincia di Lecce, quasi tutta quella di Brindisi e la parte orientale di quella di Taranto.

Il clima

La penisola salentina, essendo protesa nel mare, è caratterizzata da un clima più umido rispetto al resto della Puglia. L’umidità pur non traducendosi in precipitazioni determina tuttavia una più netta alterazione della temperatura percepita. Le stagioni estive, sono particolarmente afose ma spesso piacevolmente ventilate, mentre le stagioni invernali sono prevalentemente miti, ad eccezione della presenza seppur breve di giornate molto fredde o persino gelide nei giorni di vento da nord-est proveniente dai vicini Balcani.  Insomma il Salento è da vivere tutto l’anno.

Il paesaggio

Il paesaggio salentino è ricco di elementi caratteristici. L’agro salentino è quasi ovunque coltivato, e la vegetazione arborea è per lo più costituita da distese di ulivi secolari, dai tronchi contorti e di grandi dimensioni. La proprietà terriera è generalmente suddivisa in piccoli appezzamenti, separati dai tipici muretti a secco. La pietra è da sempre usata anche per realizzare diverse costruzioni a secco, impiegate dai contadini per riposare o per riporvi gli attrezzi da lavoro. Tali costruzioni (definite a seconda delle zone furnieḍḍi, pajare, ecc.) sono più simili ai nuraghi sardi che ai trulli pugliesi. Numerose sono le masserie fortificate e non, risalenti per lo più al XVI, XVII e XVIII secolo e, altra peculiarità del territorio, sono le cosiddette cuneddhre, edicole votive situate anche nelle campagne con l’immagine del santo all’interno, e le chiesette rurali. I paesi, in genere poco popolosi, hanno un aspetto tipicamente mediterraneo e sono caratterizzati dal bianco intenso delle costruzioni che li rende abbacinanti nelle giornate di sole. In un paesaggio orograficamente poco caratterizzato, essi spiccano quindi rispetto alla campagna, dominata dal colore rossiccio di un terreno dove è alta la presenza di ferro, a differenza della Puglia centro-settentrionale, dove invece questa colorazione sanguigna è molto più rara. Da un punto di vista cromatico il mare assume una colorazione blu scuro se osservato dalle alte scogliere a strapiombo sul mar Adriatico, e più tenue ma vario nelle sue sfumature (verde smeraldo, verdino, celeste, ecc.) se osservato dalle spiagge sabbiose o dalle basse scogliere del mar Ionio. Lungo le coste di entrambi i mari, i centri abitati non sono numerosi; è però possibile ammirare le numerose e antiche torri costiere di avvistamento, di forma quadrangolare o circolare, costruite nel corso dei secoli per difendersi dall’arrivo delle orde piratesche. (fonte wikipedia)